Album: *** Alla fine credo che tre stelle sia il voto più giusto. Si tratta di un album coerente, organico, ben prodotto, ben suonato e ben cantato. Ci sono solo due canzoni sopra la media, che raggiungono il livello dei due precedenti dischi. Il limite più grande di questo disco è che è un disco piacevole e nulla più. E' un disco "povero": ci sta l'andamento gioioso, il mood uptempo, ma dopo qualche tempo che lo ascolti non ti comunica più nulla. E' un piacevole fuoco di paglia. Ma pur sempre un fuoco di paglia rimane. Performance vocale: **** Elton canta decisamente bene. Anche il "sussurrato" iniziale di BW che pure non mi va a genio, comunque è congeniale al contesto della canzone. Diciamo che Elton conferma le buone/ottime performance vocali su disco come ci ha abituati da SFTWC in poi (con la parziale eccezione di PR). Suono: **** Non sono un esperto di suoni. Ho assegnato quattro stelle perché percepisco un suono pulito e non ovattato, appropriato per questo lavoro, in cui mi sembra di rilevare un impegno che consente di cogliere in cuffia diverse sfumature, in un album sonoramente ricco (si pensi alle diverse chitarre e alle percussioni). Performance band: *** Questo è un disco cucito su misura per la band. Le canzoni vengono eseguite in maniera dignitosa, in quanto la composizione e la produzione sono modellate dalle sapienti mani del produttore addosso alle (limitate e non eccelse) capacità della band. In BW la batteria di Nigel è troppo pesante, perché non usare le spazzole come nella successiva 2 Wings? Occasione sprecata. Così come sprecate sono le occasioni per i vari soli di Johnstone: tutti molto, troppo scontati e uguali a quelli che ci propina dal vivo da quindici anni a questa parte. L'unico che mi piace è il solo in BW (che pare sia stato suonato da Burnett). Insomma, dove si poteva lavorare, la band si è impegnata ed è stata guidata con un buon risultato. Ma nei punti in cui il lavoro e l'impegno devono cedere il passo all'estro e alle capacità individuali, allora i limiti di questi musicisti si sentono. Menzione speciale per Bissonette: la linea di basso di questo disco è molto, molto buona. In cuffia si sente che è un musicista migliore dei suoi colleghi: conferisce una struttura davvero interessante alle canzoni. Anche Bullard è stato meglio del solito, quando lavora con l'organo: perché non usare questo approccio anche nei live invece di quelle oscenità anni 80? Mistero. Produzione: ***** Il massimo. Non tanto per il risultato in sé (che pure è ottimo), quanto per essere stato in grado di individuare i punti di forza e di debolezza di questo disco e di chi doveva suonarci, sapendoli sfruttare al meglio. Grandissima professionalità e competenza, pur in un campo non congeniale a livello di genere. Speriamo che il sodalizio tra Burnett e Elton continui. Testi: ** Due stelle. Bernie non è a suo agio e si sente. Testi disimpegnati e a tratti banali, tranne qualche eccezione.
Wonderful crazy night: *** Bel groove, buon inizio disco. Si distingue il lavoro complesso alle tastiere. Testo talmente criptico da risultare quasi incomprensibile. In the name of you: **1/2. All'inizio mi piaceva di più, ma già mi risulta abbastanza anonima. L'intro si colloca sulla scia di canzoni tipo Teenage Idol. Ma non ha lo stesso brio. Testo banale. Claw hammer: *** Più interessante della precedente. Il ritornello scade un po', ma le strofe sono leggermente più interessanti. Blue wonderful: *** All'inizio non mi piaceva per niente. Ma alla fin fine la trovo una classica ballata eltoniana (diciamo pure californiana, come ritiene EJ). Testo che punta sull'effetto delle immagini descritte ma senza un senso percettibile. I've got 2 wings: **** Una delle due migliori. Testo degno di Bernie. Suonata molto bene (Bravo Nigel!). Genere in cui Elton rende tantissimo. A good heart: *1/2. La peggiore del disco per me. Stucchevole in ogni sua parte e molto noiosa. Siamo al livello di Allowed. Looking up: **1/2. All'inizio anche questa mi piaceva di più Buon rock'n'roll ma nulla più. Le preferisco WCN. Testo banale. Guilty pleasure: *** 1/2. All'inizio non mi piaceva. Invece la trovo un brano rock più che buono. Dovrebbe puntare su questa come template del disco per trasmettere il messaggio di gioia e spensieratezza. Buono il lavoro con le chitarre acustiche. Ottimo il basso. Testo meno banale. Buon risultato. Tambourine: ***. Non decolla nel ritornello, all'inizio mi aveva entusiasmato di più. Open chord: ****. Gran canzone. Se Elton deve fare pop, che faccia canzoni come questa (che si inserisce nella stessa scia ideale di Mansfield, Mandalay Again, Voyeur). Fresca, leggera, coinvolgente. Ottima anche la band.
Free and easy: *. Pessima. England and America: **. Livello abbastanza basso, ma almeno risponde all'idea generale del disco, quindi togliendo quella lagna insopportabile di Good Heart questa poteva stare benissimo nel disco.
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